con Silvia Zanconato (biblista)
L’anniversario della liberazione d’Italia, o festa della Liberazione, è l’occasione per rileggere i Salmi sotto una luce attualissima. In qualche modo la preghiera permea anche i fatti dei nostri giorni.
I Salmi danno voce a un desiderio intenso di liberazione, che nasce dall’invocazione accorata contro la violenza, l’ingiustizia, la solitudine, l’angoscia. Un grido che si trasforma nella gioia e nella danza della festa, quando chi ha attraversato la notte gusta l’ampiezza della libertà ritrovata.
Ma nell’insieme della lode e della speranza, i Salmi intrecciano anche invocazioni dure, talvolta violente, che mettono a nudo la ferita di chi è stato calpestato. Perché il dolore non viene nascosto, ma offerto con crudezza in una preghiera che chiede conto, che coinvolge, che accusa.
I Salmi ci mostrano che la libertà non è solo un fatto politico o esteriore, ma un processo spirituale, che nasce da una lacerazione profonda e prende forma in una voce che, pur segnata dal dolore, continua a cantare.