Il messaggio pasquale di don Dario Vivian, coordinatore artistico del Festival Biblico. una riflessione su fede, vita e libertà.

Quello di Paolo è quasi un grido: Cristo ci ha liberati per la libertà! (Gal 5,1). E lo ribadisce: Siete stati chiamati a libertà (Gal 5,13). Ne è convinto, a partire dall’esperienza del suo incontro con il Signore risorto.
La pasqua di Cristo, infatti, non è unicamente il suo uscire dalla tomba vittorioso sulla morte; è la possibilità data a noi di non rimanere schiacciati da nessuna pietra, perché è stata tolta. Non c’è negatività, fallimento, giudizio o pregiudizio, che possano incatenarci in modo definitivo. Lo affermiamo con fede, dal profondo del cuore, fiduciosi non solo in Dio, ma nell’umanità di tutti.

Il dono grande e prezioso della libertà diviene un compito, affidato a ciascuno. Bisogna crederci, ne va della vivibilità del mondo, assai meno libero se si smorza la forza liberatrice che abita in noi. La tentazione c’è, vista la realtà così dura per troppi. Manca libertà dove c’è guerra e oppressione, ma anche dove non c’è lavoro né futuro; non c’è fede dove la logica è quella del più forte, come pure dove alla fiducia subentra l’indifferenza o il cinismo.
Abbiamo bisogno dell’annuncio pasquale: Perché cercate tra i morti colui che è vivo? (Lc 24,5).

Si tratta certamente di Gesù, ma anche di noi. Sono io colui che è vivo, al di là delle tante situazioni che mi bloccano; non posso rassegnarmi, ripiegarmi, darmi per sconfitto. La storia è luogo di libertà, se riprendiamo il cammino facendo del nostro cuore non una tomba svuotata di ogni fiducia, ma il grembo di una scommessa di vita più forte di ogni morte. La Bibbia è narrazione che nutre la fede, è infatti piena di donne e uomini non certo perfetti, ma capaci di andare avanti nonostante tutto. Persone così ne abbiamo conosciute anche noi, il mondo sta su perché c’è chi crede ed è libero; non importa se si definisca o meno credente, si realizza in lui la promessa di Gesù: Sarete liberi davvero (Gv 8,36).

Il Festival Biblico, che quest’anno vuole appunto testimoniare l’intreccio profondo tra fede e libertà nelle Scritture, si offre quale esperienza per ritrovare insieme significati e motivazioni del vivere comune.
L’augurio, che vogliamo condividere, le anticipa e insieme le conferma: buona Pasqua!”

Don Dario Vivian
coordinatore artistico del Festival Biblico


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