Nel contesto attuale, saper vedere il “nuovo” è compito di tutti, in particolare di chi si occupa di formazione e cultura e gli incontri in programma dal 13 al 15 maggio a Rovigo hanno come tema centrale la ricerca di senso in questo tempo incerto, per rifondare la speranza, personale e collettiva.
Sono quattro le “linee guida” attraverso le quali il programma della sede rodigina declinerà il tema di Apocalisse al centro di questa edizione.
La lettura di Apocalisse e del vero senso di questo libro che non significa “catastrofe”, ma “rivelazione”, che non annuncia catastrofi o sconvolgimenti, ma è un invito ad andare oltre le apparenze, per scoprire nell’esistente segni di speranza e novità. Questo libro è un forte appello ad alzare lo sguardo, a vivere quanto sta avvenendo nella storia presente scommettendo sul futuro, sulla possibilità di immaginare un mondo diverso. Aiuteranno a svelare la ricchezza di questo libro soprattutto gli incontri con biblisti e teologi, tra cui padre Ricardo Perez, intervistato dalla giornalista Luce Tommasi, e Giuseppe Casarin, in dialogo con Arianna Prevedello.
Una seconda altra linea guida è la ricerca del dialogo tra scienza e fede, nella consapevolezza che una nuova speranza può nascere dal confronto tra sguardi diversi sul mondo. Ad aprire il Festival a Rovigo venerdì 13 maggio sarà il fisico Roberto Battiston, già presidente dell’Agenzia spaziale italiana, in dialogo con il teologo Giorgio Bonaccorso, sul rapporto tra conoscenza, fede e speranza; alla sera, presso l’Osservatorio Astronomico “Vanni Bazzan”, ci sarà, invece, una meditazione condivisa sul tema della speranza. Sempre sul rapporto tra scienza e fede e sulla ragionevolezza della fede e della speranza, sabato 14 maggio ci sarà un incontro con lo statistico Roberto Volpi e il teologo Simone Morandini,.
Una terza prospettiva indagherà il linguaggio simbolico: per andare oltre i limiti delle parole, incapaci di esprimere la complessità della realtà, imparando dalle immagini e dai segni, parti costitutive di qualsiasi esperienza di apprendimento. Tante e diverse le proposte artistiche in programma, alcune di artisti e gruppi teatrali locali, altre di artisti di fama nazionale, come Marta Cuscunà, apparsa più volte in RAI, che con i suoi “corvi meccatronici” ci racconterà della caduta dell’umanità nell’orrore della guerra.
Infine, il quarto filone indagato dal programma sarà quello del bene comune, attraverso il racconto e l’esperienza di storie di persone e comunità schierate, con coraggio e responsabilità, dalla parte del bene comune.
Racconteremo esperienze passate, con Gianpaolo Romanato e la storia delle “Riduzioni gesuite” del Paraguay, che furono un originale esperimento sociale, un importante evento politico e un singolare esempio di evangelizzazione. Ma anche esperienze che si stanno vivendo oggi nel nostro tempo, grazie alla presenza di Emilio Casalini, giornalista e conduttore della trasmissione televisiva “Generazione Bellezza”. Non mancheranno poi racconti sulla guerra in Ucraina, con Giorgio Cella, che ci aiuterà ad analizzare i fenomeni che hanno portato alla guerra in corso.
Chiuderà il programma degli incontri il direttore generale del Censis, Massimiliano Valerii, che proporrà Il contagio del desiderio, come via per rimettere in moto la speranza.
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