Skip to content

Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?

di Alberto Guasco

“Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?” Le domande che Gesù di Nazareth rivolge al dottore della legge prima di narrargli la parabola del buon samaritano sono ancor più stimolanti se le si mette in dialogo con i primi undici capitoli del libro della Genesi, soggetto del diciannovesimo Festival Biblico.

D’altronde Genesi 1-11 non è soltanto la porta d’ingresso su quel mondo a volte sconosciuto che è la Sacra ScritturaÈ anche il libro che ha ispirato architetti e scultori, pittori e poeti d’ogni tempo e luogo. Soprattutto, è il libro che in passato ha sollevato contrasti teologici tra i più duri e che ancora oggi, da più parti, viene usato come una clava ideologica per fargli affermare quel che non si sogna affatto di dire. 

D’altronde, fin dai tempi del catechismo, tutti siamo più o meno convinti di conoscere quel gruppo di racconti “di origine” – la creazione, Adamo ed Eva, Caino e Abele, Noè e il diluvio, la torre di Babele, solo per nominare i più noti –, tutti siamo più o meno convinti di conoscere ciò che “sta scritto nella Legge”. In questo modo, però, rischiamo di farci sfuggire il “che cosa vi leggi”; rischiamo di farci sfuggire gli orizzonti più contemporanei della contemporaneità – qual è il rapporto tra uomo e donna? Che rapporto c’è tra fratelli? Perché esiste la diversità tra i popoli? Quale rapporto c’è tra uomo, donna e creato? Perché, nonostante la benedizione di Dio, esistono il male e il peccato? – che ci spalancano davanti i capitoli di Genesi 1-11.

A Vicenza, nel corso del Festival a confrontarsi con le pagine iniziali della Bibbia contribuiranno anche i sei incontri organizzati nel ciclo “Giorno e notte”. Si incomincia il 26 con Jean Louis Ska, padre gesuita, professore emerito dell’Istituto Biblico di Roma, che ragionerà sul capitolo 3, chiedendosi se “Il serpente aveva ragione o torto”. Proseguirà nel pomeriggio Roberto Vignolo, docente emerito della Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale, concentrandosi sulle “Prime prove di umanità” di Genesi 4. Sabato 27 sarà invece il turno di Kurt Appel, ordinario di Teologia Fondamentale e Filosofia della Religione all’Università di Vienna, che analizzerà il senso biblico del tempo e il significato del riposo festivo nel “festeggiare la creazione”; quindi, suor Cristiana Dobner, carmelitana scalza a Concenedo di Barzio scruterà Genesi 2, ripercorrendo il racconto della creazione e domandandosi “Chi è Adam? Chi è Ishah?”. Infine, domenica 28, concluderanno Davide Assael, presidente dell’Associazione Lech Lechà – che da Genesi 6 rifletterà sul significato dell’arca costruita da Noè – e Ylenia Goss, teologa e pastora, che condurrà gli ascoltatori al valico tra Genesi 11 e Genesi 12, sul punto di congiunzione tra il racconto sapienziale dei primi undici capitoli e il “Vattene dalla tua terra” rivolto da Dio al patriarca Abramo al principio del capitolo 12.

Per quanti non avranno la possibilità di assistervi, una parte di questi sei incontri verranno riproposti all’interno della trasmissione “Uomini e Profeti” in onda le domeniche 11, 18 e 25 giugno dalle 9.30 alle 10.15 su Radio 3 Rai. Sarà anche questo un modo per “risfogliare con l’orecchio” le pagine di Genesi, per trovarvi cose antiche e cose nuove a partire dalle domande che l’uomo e la donna di oggi saranno in grado di farle. D’altronde, come scriveva molti anni fa il poeta Thomas Stearns Eliot nei Quattro Quartetti, “noi non smetteremo di cercare / e alla fine della nostra ricerca / arriveremo là dove l’abbiamo incominciata / e conosceremo quel luogo per la prima volta”.