Nella seconda puntata di Intervallo, uno spazio per guardare ai temi della contemporaneità suggeriti da Genesi ci interroghiamo su alcune delle questioni più urgenti che hanno a che fare con il nostro stare nel mondo insieme agli altri: l’affollamento e la concorrenza per lo spazio che ne deriva, e le migrazioni involontarie.
Cinquant’anni fa, Richard Sennet, sociologo e critico letterario, scrisse la sua opera rivoluzionaria ‘Usi del disordine’, in cui sosteneva che l’ideale della metropoli pianificata e ordinata fosse imperfetto e pericoloso, producendo un ambiente fragile, asfittico e restrittivo. Oggi Sennet scrive ancora e lo fa con l’architetto e attivista Pablo Sendra nell’opera ‘Progettare il disordine’ tentando di tracciare un’etica della città aperta, che alimenti anziché soffocare, unisca più che dividere, sia propensa al cambiamento e rifugga l’immobilismo.
Richard Sennet e Pablo Sendra offrono le parole giuste per definire la questione della contemporaneità di questa seconda puntata di Intervallo: l’affollamento, la concorrenza per lo spazio abitabile e le migrazioni involontarie, dovute anche a questi motivi. Un argomento complesso – scottante diremmo – che sicuramente non può essere esaurito in pochi minuti, ma per il quale quello che ci interessa è un esercizio di sottosopra, un capovolgimento del pensiero comune: e se fosse proprio la migrazione climatica ad essere la soluzione più urgente e non più, dunque, il problema?
Abbiamo chiesto ad Alessandra Morelli, delegata dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati tra il 1992 e il 2021, – che sarà ospite della sede di Rovigo sabato 13 maggio – di raccontarci quali scenari intravvede rispetto alla migrazione involontaria e aiutarci a capire perché siamo arrivati fino a questo punto.
Intervallo, uno spazio per guardare ai temi della contemporaneità suggeriti da Genesi è una rubrica video del Festival Biblico in cui, ogni settimana, insieme alla nostra direttrice Roberta Rocelli e con il contributo di alcuni degli ospiti che saranno con noi in occasione del Festival di maggio 2023, proviamo ad affrontare e ad aprire su alcune grandi questioni che trovano spazio nelle pagine di Genesi 1-11 e si connettono in maniera evidente ai tempi odierni