con Giuseppe Spimpolo (filosofo), padre Adolfo Scandurra (padre Carmelitano)
modera Paola Berto
La relazione con l’altro è l’unica dimensione in cui può esserci dono e il dono di sé dà sapore alla vita. La dinamica dell’amore richiede un “altro” con cui l’amore possa essere esercitato: donato e ricevuto (Gen 2,1-20 “Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l’uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile”). Oggi il mondo procede in una direzione che tende ad isolare l’individuo per renderlo un consumatore perfetto. Il possesso di beni, di “like”, di denaro si sostituiscono come compensazioni alla mancanza di pienezza. La mentalità consumistica propone l’annullamento della fatica e forma l’uomo, soprattutto nelle nuove generazioni, a non essere in grado di reggere il sacrificio, la gratuità, il dono di sé, l’accettazione dei limiti. Ben presto quindi, i rapporti stessi diventano consumistici, si cercano emozioni ed il sensibile (la pancia) è il criterio di giudizio. Quello che sento mi determina e mi guida perché definisce la realtà.
In collaborazione con: Centro Culturale Humanitas
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