con dom Alessandro Barban (Eremo di Camaldoli)
modera Nicola Benvenuti
Le parole del salmista sono illuminanti per guardare nel proprio cuore e scoprire che in esso ci sono sempre due vie che possiamo percorrere, una verso la speranza e una verso il male. Quali sono i segni di speranza per l’uomo d’oggi? Quali corsi d’acqua a cui attingere per alimentare la speranza? Il tema dell’albero che porta frutto a suo tempo presente nel Sal 1, che apre come meditazione il libro del Salterio, è una metafora biblica molto potente. Indica il credente in Dio che medita la legge del Signore. L’ha letta, la medita e la vive. Da una parte, richiama gli alberi della vita e della conoscenza del bene e del male presenti nel paradiso terrestre, cioè la via sapienziale della vita, dall’ altra, richiama Ger 17,7-8 dove il profeta descrive l’ uomo che confida nel Signore come un albero che vivendo lungo l’acqua, stende le radici continuando a produrre i suoi frutti. È il libro dei Salmi con la sua sapienza, la sua fede, la sua preghiera, la sua contemplazione che crea una interconnessione dentro la stessa Bibbia, che ci apre gli occhi della coscienza, la mente dell’ intelligenza e il cielo della relazione con Dio, mai senza i fratelli e le sorelle nell’ umanità.